︎ Eventi
PRISMI - Vetrina sulla drammaturgia svizzera.
1° edizione
Martedì 20 maggio
18.00─19.30
MARINA SKALOVA - La caduta delle comete e dei cosmonauti
traduzione di Tommaso Giacopini
Regia della mise en lecture: Alice Sinigaglia
Cast in via di definizione.
Inclusa una talk con l’autrice e la regista, moderato da Elisabeth Sassi
Regia della mise en lecture: Alice Sinigaglia
Cast in via di definizione.
Inclusa una talk con l’autrice e la regista, moderato da Elisabeth Sassi

Marina Skalova, Alice Sinigaglia
La caduta delle comete e dei cosmonauti
Sotto la penna di Marina Skalova, autrice e traduttrice letteraria russa e svizzera d’adozione, gli urti della Storia si riflettono negli individui, interrogando la possibilità di un’azione politica di fronte alla desolazione contemporanea e alla perdita dei valori collettivi.
Questo road-trip poetico di due esseri alla deriva è un'esplorazione della caduta dell’URSS e delle ideologie politiche. Una giovane astrofisica e suo padre si mettono in viaggio da Berlino a Mosca in auto. Lei abitata da una delusione sentimentale, lui tormentato da un profondo senso di sradicamento, si affrontano come due persone che hanno perso la loro utopia. Un testo che si interroga sulla mercificazione dell’amore, l’ascesa dell’individualismo e il declino dei valori collettivi.
Martedì 27 maggio
18.00─19.30
ANAHI TRAVERSI - AGUSTINA, sulla soglia
Regia della mise en espace: Fabiana Iacozzilli
Con: Alice Redini, Marta Malvestiti, Woody Neri
Inclusa una talk con l’autrice e la regista, moderato da Elisabeth Sassi

Anahi Traversi, Fabiana Iacozzilli
AGUSTINA, sulla soglia
Al centro di AGUSTINA, sulla soglia di Anahì Traversi – autrice e attrice che si definisce argentina, italiana e svizzera in parti uguali – vi è la casa, idealizzata come luogo ultimo di realizzazione economica, sociale, personale, ma che si può trasformare anche in un incubo claustrofobico.
Una madre, un padre e una figlia si trasferiscono dal Sud al Nord del mondo, in cerca di un luogo dove possa esserci una migliore stabilità economica e sociale. Una volta giunti a destinazione emergono però i ricordi e le malinconie del paese d’origine, ormai diventato un luogo idealizzato. La casa che hanno lasciato rappresenta il luogo in cui vorrebbero vivere, se il sistema economico non speculasse sulla vita delle persone, mentre la casa dove ora si trovano è il luogo dove la speculazione economica si prende gioco dei loro desideri. Agustina, figlia senza età, osserva e si osserva, chiedendosi: dove vivono le persone, in un luogo o in un sistema economico?
Martedì 3 giugno
18.00─19.30
Regia della mise en espace: Lorenzo Ponte
Con: Cast in via di definizione
Inclusa una talk con l’autrice e la regista, moderato da Elisabeth Sassi

Marzio Gandola, Lorenzo Ponte
INESPLOSIONI
Che responsabilità si assume la collettività, in Svizzera, di raccontare la realtà e la memoria? È ciò che si chiede Marzio Gandola, scegliendo di portare in scena due fatti reali “inesplosi”, ovvero mai accaduti ma solo sfiorati. Un “tentato attentato” e una mancata catastrofe nucleare sono il motore di un processo creativo, tra realtà e finzione, che l’autore ticinese sceglie di mostrarci. In che modo la memoria di una tragedia sfiorata definisce una comunità?
La Svizzera è un paese tranquillo, dove non succede mai nulla di male. La Svizzera è un paese noioso, in cui puoi essere multato se suoni il clacson senza un motivo valido. Un rigore di fondo, innocente e per molti aspetti positivo, è alla base di una società ritenuta da molti esemplare. Ma gli incidenti ci sono, e anche molti, sapreste citarne uno?
Nel 1969 il primo reattore nucleare svizzero sfiora una catastrofe che avrebbe portato ad una massiccia contaminazione radioattiva; nel 2018 a Bellinzona un ragazzo viene arrestato con l’accusa di preparare un attacco armato ad una scuola superiore. Bombe disinnescate, secondo i reportage. Un’artista e un giornalista vogliono occuparsi di questi fatti, e si scontrano con la difficoltà di farlo, apparentemente data dal rigore delle leggi che tutelano la privacy. In realtà, il senso del rigore e della privacy sono radicati anche in loro. Gli attori che interpretano questi ruoli, al contempo, raccontano il loro rapporto con la memoria e la narrazione, portando materiali, fatti, tracciando un’immagine più simile ad una bomba inesplosa che ad una disinnescata.
Martedì 10 giugno
18.00─19.30
JULIA HAENNI - frau heilt (party)
︎ Teatro Studio, LAC, Lugano
traduzione di Michela Bianchi (Civica Scuola Altiero Spinelli)
con la supervisione di Sarah Hofstetter
Regia della mise en lecture: Giulia Rumasuglia
Con: Anahì Traversi, Marta Malvestiti, Luz Beatriz Lattanzi
Inclusa una talk con l’autrice e la regista, moderato da Elisabeth Sassi

Julia Haenni, Giulia Rumasuglia
frau heilt (party)
Attraverso un lavoro sul linguaggio e la creazione di neologismi – operazione necessaria per permettere di pensare al di fuori del discorso dominante –, l’autrice argoviese Julia Haenni esplora il sessismo che la medicina manifesta nel trattare il corpo delle persone di sesso femminile.
Una donna ha dolore e va dal medico, dal primo, dal secondo, dal terzo. Nessuno degli uomini bianchi in camice bianco ha una soluzione per i suoi dolori al basso ventre. Né tanto meno li considera sul serio.
frau heilt (party) mette in scena la storia secolare dello sguardo maschile sul corpo femminile e, con essa, la storia della medicina occidentale, che fino a poco tempo fa non mostrava interesse – e ancor meno finanziamenti per la ricerca – per malattie che non riguardassero corpi di genere maschile. Con umorismo e intelligenza, il testo smaschera miti scientifici nella loro persistenza ostinata e ne rivela l’assurdità. Eppure, il discorso polifonico e serrato delle donne in scena non allevia il loro dolore, che è radicato sia nei loro corpi che nel sistema.
frau heilt (party) non promette né una ricetta universale né la festa che risolverà tutto. Ma, dopo duemila anni di patriarcato, finalmente! un raggio di luce all’orizzonte.