Relatrici/ori
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Davide Carnevali
Drammaturgo, insegnante.
Nato a Milano nel 1981, si è dottorato in teoria del teatro presso l’Universitat Autònoma de Barcelona, con un periodo di studi presso la Freie Universität Berlin. Ha scritto, tra gli altri: Variazioni sul modello di Kraepelin (Premio Theatertreffen Stückemarkt 2009, Premio Marisa Fabbri 2009, Premio de les Journées des auteurs de Lyon 2012); Sweet Home Europa (Schauspielhaus Bochum, 2012); Ritratto di donna araba che guarda il mare (Premio Riccione per il Teatro 2013); Actes obscens en espai públic (Teatre Nacional de Catalunya, 2017); Maleducazione transiberiana (Teatro Franco Parenti, 2018), Ein Porträt des Künstlers als Toter (Staatsoper Unter den Linden, 2018); Menelao (ERT, 2018). I suoi testi, tradotti in tredici lingue, sono stati presentati in diversi paesi. È pubblicato in Italia da Einaudi e Luca Sossella Editore e in Francia da Actes Sud. Ha inoltre pubblicato il saggio Forma dramática y representación del mundo en el teatro europeo contemporáneo (Ciudad de México, Paso de Gato, 2017) e la raccolta di racconti Il diavolo innamorato (Roma, Fandango, 2019). Dal 2018 scrive e dirige i Classroom Plays, spettacoli di teatro nelle scuole, per un progetto di ERT. Nel 2018 gli è stato conferito il Premio Hystrio alla Drammaturgia per la sua traiettoria artistica. Insegna drammaturgia e teoria del teatro presso: Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di Modena, Institut del Teatre de Barcelona. Attualmente è artista associato presso ERT Emilia Romagna Teatro e drammaturgo per la Royal Shakespeare Company nell’ambito di Projekt Europa 2020.


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Katja Brunner
Autrice, drammaturga, performer.
Nasce nel 1991 a Zurigo e studia scrittura creativa presso il  Literaturinstitut di Biel/Bienne, in seguito studia drammaturgia presso l'Università delle arti di Berlino. Nel 2010 viene messo in scena il suo testo Von den Beinen zu Kurz (Teatro Winkewiese, Zurigo). Nel 2012 partecipa ai "Werkstatttagen" del Teatro di Corte di Vienna (K.K. Theater an der Burg). Nel 2013 viene invitata al festival Stückmarkt di Heidelberg, un festival teatrale, e al concorso per drammaturghi emergenti che si tiene ogni anno al teatro Heidelberg del Baden-Württemberg in cui presenta il testo Die Hölle ist auch nur eine Sauna. Vince il Premio per la drammaturgia Mülheimer con Von den Beinen zu Kurz ed è scelta come giovane autrice dell'anno dalla rivista di critica teatrale «Theater Heute». Nella stagione 2014/2015 diventa autrice presso il Teatro di Lucerna e nell'estate del 2015 diventa beneficiaria presso il  Literarischen Colloquium di Berlino. Nel 2016 la la Città di Zurigo sostiene un anno di scrittura per concepire un romanzo. Nel dicembre 2017 viene messo in scena il suo testo «DEN SCHLÄCHTERN IST KALT oder OHLALAHELVETIA» (Schauspielhaus, Zurigo). Nel 2018 le viene assegnata, da parte del Canton Zurigo, una borsa di studio come premio per il suo lavoro. Oltre ai testi per la scena, pubblica regolarmente in diverse riviste e si esibisce in festival con la sua collega musicista Sophie Aeberli con il progetto LORETTA SHAPIRO. Attualmente insegna presso l’Università di Vienna.


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Marina Skalova
Autrice, attrice.

Nata a Mosca nel 1988 è cresciuta tra la Russia, la Francia e la Germania. Dopo un Master in Lettere, Arti e Pensiero Contemporaneo (Università di Parigi VII/Freie Università di Berlino) ha ripreso i suoi studi in «Creazione e Traduzione letteraria» presso la Haute école des Arts (Berna) dove ha ottenuto un Master of Contemporary Arts Practice. Il suo lavoro incrocia differenti forme (poesia, prosa poetica, teatro) interrogando temi dell’esilio, l’essere stranieri, l’attraversamento delle frontiere e la loro iscrizione nel corpo. Tra le sue pubblicazioni: la raccolta bilingue Atemnot (Souffle court) (2016), testo per il quale a ricevuto il Prix de la Vocation en Poésie; la raccolta Amarres (2017) e Exploration du flux, un flusso di scrittura musicale, poetica e politica (2018). Autrice in residenza presso il teatro POCHE/GVE durante la stagione 2017-2018 ha scritto la pièce teatrale La chute des comètes et des cosmonautes (2019), creata al POCHE/GVE di Ginevra nel febbraio 2019 da Nathalie Cuenet, ospitata a Berlino, Vienna, Parigi e Odessa.
Con la fotografa Nadège Abadie, costruisce il progetto Silences d’exils, nato a partire da un atelier di scrittura con persone in esilio, un’esperienza umana e poetica che avrà esito in un’esposizione e in un libro che sarà pubblicato per i tipi éditions d’en bas nel 2020. Il suo lavoro è stato sostenuto a più riprese, tra gli altri da una borsa Pro Helvetia Fondazione svizzera per la cultura e con la borsa Autrice confermata del cantone di Ginevra. È stata autrice residente al Literarisches Colloquium di Berlino e a Mosca con Pro Helvetia.




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Francesca Garolla
Dramaturg, autrice, insegnante.

È dal 2005 nello staff del Teatro i, dove partecipa alle principali produzioni come dramaturg e autrice, è nella direzione artistica ed è socia del teatro. Sviluppa inoltre un forte interesse per la ricerca e approfondisce un autonomo percorso autorale. Diversi i suoi progetti con la regia di R. Martinelli (Prima della pensione di T. Bernhard, Incendi di W.Mouawad, Hildadi M.Ndyaie e Lotta di negro e cani di B-M. Koltès). Ha firmato la regia e l’adattamento drammaturgico di Elettra. Quel che rimane da Elettra o La caduta delle maschere di M. Yourcenar (2006) e di Non dirlo a nessuno (tratto da I.Bachmann Il Buon Dio di Manhattan, 2008). È autrice di N.N. Figli di nessuno (2o1o) selezionato e tradotto in francese (progetto Face à face – Parole di Francia per scene d’Italia) e presentato a Le Théâtre - Scène Nationale de Saint-Nazaire, al Festival Ring / La Manufacture - Centre Dramatique National Nancy-Lorraine, e al Théâtre National Populaire de Villeurbanne La Colline-Lione. Tra i suoi testi:  Solo di me-se non fossi stata Ifigenia sarei Alcesti o Medea(2013) presentato da La Chartreuse-Centre National des écritures du spectacles (Festival d’Avignone 2015) e all’interno del progetto Fabulamundi Playwriting Europe; Tu es libre (2015-2016) , poi tradotto in francese e segnalato da la Comédie Française come uno dei testi più significativi della stagione 2017/2018. Il suo ultimo progetto è Io sono testimone (2019). Si occupa  di una riscrittura integrale ispirata a Lo Straniero di Camus. Nel 2020 è l’unica autrice europea selezionata dalla Cité Internationale des Arts di Parigi nell’ambito della scrittura creativa. È autrice selezionata in Italia per il progetto internazionale Fabulamundi. Collabora con il Lac di Lugano come Dramaturg e autrice.



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Federico Bellini
Drammaturgo.

Nasce a Forlì nel 1976. Collabora come drammaturgo per il regista Antonio Latella dal 2002, dal 2017 è drammaturgo e assistente alla Direzione Artistica della Biennale di Venezia, sezione Teatro.Tra gli spettacoli più significativi scritti per e con il regista si segnalano: Querelle da J.Genet, I Trionfi da G.Testori, La cena de le ceneri da G.Bruno (premio come miglior spettacolo dell’anno - ANCT), Studio su Medea (Premio Ubu quale miglior spettacolo dell’anno), Moby Dick, Caro George, Die Verwandlung und andere erzählungen (“La metamorfosi e altri racconti”) da F.Kafka per lo Schauspielhaus di Colonia e Die Wohlgesinnten (“Le Benevole”) da J.Littell per lo Schauspielhaus di Vienna, Oedipus e Caligula per il Theater Basel. Negli ultimi anni scrive insieme a Latella Ti regalo la mia morte, Veronika da R.W. Fassbinder, traduce e adatta L’importanza di essere Earnest da O.Wilde per lo Stabile dell’Umbria ed è tutor per la drammaturgia di Santa Estasi (Premio Ubu 2017 quale miglior spettacolo dell’anno). Nel 2017, insieme a Latella e Linda Dalisi, scrive Pinocchio per il Piccolo Teatro di Milano. Nel 2018, scrive, insieme a Latella, Die drei Musketiere (I tre moschettieri) per il Theater Basel e firma Eine göttliche Komödie. Dante < > Pasolini (Una commedia divina, Dante Pasolini) per il Residenztheater di Monaco di Baviera, spettacolo selezionato nell’edizione 2020 del Theatertreffen (Berliner Festspiele). Sempre nel 2020 traduce Hamlet di W. Shakespeare, per il Piccolo Teatro di Milano. Collabora anche con il regista Andrea De Rosa per cui scrive Tutto ciò che è grande è nella Tempesta e Studio sul Simposio di Platone. È giurato del premio Hystrio per la drammaturgia.



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Danielle Chaperon
Prof.ssa ord. Facoltà di Lettere, UNIL (CH), Direttrice; prof.ssa ord. Centre d’études théâtrales, Losanna, (CH).


Danielle Chaperon è professoressa alla Facoltà di Lettere dell’Università di Losanna a partire dal 1998. Il teatro è centrale nella sua attività di insegnante e nella sua attività di ricerca. Nel 2013 partecipa alla realizzazione di una formazione in «Drammaturgia e storia del teatro» per il livello di Master, cui prendono parte quattro università della Svizzera romanda. Contribuisce nel 2017 alla creazione del Centro di studi teatrali all’ UNIL, che attualmente presiede. È alla direzione del CAS (Certificato di formazione continua) in «Drammaturgia e performance del testo», creato nel 2003 (UNIL e La Manufacture, Haute école des arts de la scène). È insegnante al livello di Bachelor e Master del Teatro de La Manufacture – Haute école des arts de la scène de Lausanne. Partecipa anche al DAS in mediazione culturale della HETS&Sa (Haute école de travail social et de la santé).   È stata vice-rettrice dell’Università di Losanna (2006 – 2016) accanto al rettore Dominique Arlettaz. Attualmente è membro del Bureau de l’Académie Suisse des Sciences Humaines; consiglio della fondazione Sciences et Cité; commissione di valutazione DOC.ch du FNS; esperta FNS Belgique pour le domaine des études théâtrales; Commission universitaire du canton du Valais (COFRU). È presidentessa della giuria Prix suisses du théâtre (Département fédéral de la culture) e della Commisione delle arti della scena della Città di Losanna.



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Monica Capuani
Giornalista, traduttrice e drammaturga.

È nata culturalmente sui banchi del Liceo classico Virgilio di Roma, e all’Università La Sapienza, dove si è laureata con Alberto Asor Rosa in Letteratura Italiana, con una tesi su Boccaccio. Come giornalista freelance, è nata sulle pagine de L’Espresso di Claudio Rinaldi. Ha sempre affiancato al giornalismo un’attività di traduzione letteraria dall’inglese e dal francese, e ha al suo attivo la traduzione di una settantina di romanzi. Il teatro è una passione incoercibile fin da bambina. Dai diciassette anni, vinse tre volte il concorso di critica teatrale dell’ETI, poi Tommaso Chiaretti, critico di Repubblica, la prese sotto la sua ala e forse oggi, se non fosse scomparso prematuramente, farebbe il suo mestiere. Ama Londra e il teatro contemporaneo. Tra il 2017 e il 2019 ha organizzato Contemporary, un ciclo di incontri tra teatranti italiani e inglesi all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, e nel 2018 è stata direttore artistico della prima edizione dell’Italian Theatre Festival al Printroom at the Coronet, a Notting Hill. Negli ultimi anni ha scelto il teatro a tempo pieno in un ruolo di sua invenzione: “scout, traduttrice e promotrice teatrale”. Perché i testi li sceglie, li traduce e cerca di suscitarne la messa in scena, in Italia e all’estero. Alla Biennale Teatro 2019, il direttore artistico Antonio Latella l’ha invitata a tenere un workshop di Traduzione per il Teatro, dove è arrivata con 100 testi teatrali tradotti. Ad oggi sono 110.



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Heike Dürscheid
Drammaturga, insegnante.

Nasce nel 1972 a Freiburg in Brisgovia. Ha studiato germanistica e anglistica presso Freiburg e Heidelberg. È drammaturga presso il Teatro nazionale a Mannheim e a Heidelberg. Dal 2001 lavora al concepimento e l'organizzazione dello Stückmarkt di Heidelberg, un festival teatrale e un concorso per drammaturghi emergenti che si tiene ogni anno al teatro Heidelberg del Baden-Württemberg, in Germania, di cui dirige la programmazione teatrale nel 2003. Dal 2004 al 2009 lavora come drammaturga presso il Teatro di Lucerna. Dal 2009 Heike si trasferisce a Basilea e lavora come Drammaturga e Insegnante per il teatro. Dal 2011 al 2019 è direttrice del programma di formazione in drammaturgia contemporanea Stück Labor Basel. Attualmente è responsabile della comunicazione del Theaterfestival Basel 2020.



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Marco Castellari
Insegnante, UNIMI (IT)

Marco Castellari è Professore associato all’Università degli Studi di Milano. è titolare dei corsi «Letteratura tedesca II», «Storia del teatro tedesco» e «Letteratura tedesca e intermedialità». Per il triennio 2017-20 è vicedirettore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, del quale è anche Referente per l’Assicurazione della Qualità. Coordinatore scientifico del Centro di Ricerca Coordinata AltreScene. Milano & il teatro internazionale. Co-editor delle riviste internazionali Studia austriaca e Studia theodisca (Fascia A); Membro del Beirat della Hölderlin-Gesellschaft Tübingen; Membro dello Editorial Board della rivista Letteratura e Letterature (Fascia A); Condirettore della collana Il quadrifoglio tedesco(Mimesis); Membro del Comitato scientifico delle collane «Disegni» (Ledizioni), «Quaderni degli attori milanesi» (Mimesis), «Verso l’Italia. Itinerari prussiani tra Settecento e Ottocento» (Franco Angeli). I suoi ambiti di ricerca sono: Letteratura e teatro nei paesi di lingua tedesca tra XVIII e XXI secolo; Studi intertestuali, interculturali e intermediali. Fra gli ultimi lavori la monografia Hölderlin und das Theater. Produktion – Rezeption – Transformation (Berlin, de gruyter 2018, 584pp.) e, in collaborazione con Chiara M. Buglioni, A. Goggio e M. Paleari, i due volumi di Letteratura tedesca. Epoche, generi, intersezioni (Le Monnier Università 2019).



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Maddalena Giovannelli
Docente di Storia del teatro, USI (CH).

È stata ricercatrice a tempo determinato presso l’Università degli Studi di Milano, dove ha insegnato “Letteratura Teatrale della Grecia Antica” e “Teatro Antico sulla Scena contemporanea”. È stata Principal Investigator del progetto di ricerca FIR “Lessico della Commedia Greca” (2014-2017), dedicato alla ricezione antica e contemporanea del genere comico. I suoi campi di interesse sono la drammaturgia antica con particolare attenzione alla commedia di Aristofane, la ricezione del teatro classico nel contemporaneo, la formazione del pubblico di teatro e di danza. Ha pubblicato il libro Aristofane nostro contemporaneo (Carocci 2018), e Il pubblico in danza. Comunità, memorie, dispositivi con Lorenzo Conti e Francesca Serrazanetti (Scalpendi 2019). Ha fondato la rivista semestrale Stratagemmi_prospettive teatrali e l’associazione culturale Prospettive Teatrali nell’ambito della quale si occupa di formazione del pubblico. Scrive di teatro su Hystrio  e Doppiozero.



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Matteo Luoni
Autore, drammaturgo, tutor del progetto Luminanza.

Nasce in provincia di Varese nel 1987. È diplomato autore alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e laureato in Comunicazione all'Università San Raffaele di Milano. Tra i suoi testi teatrali: L’ anatomia degli affetti, supervisione registica di Lucia Calamaro, Elettra, parte dello spettacolo vincitore premio UBU e premio della Critica 2016 Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia di Antonio Latella; Aiace, per la regia di Linda Dalisi, con cui divide la drammaturgia; Adios, che firma assieme a Simon Waldvogel; Le ossa danzanti, uno studio di Pablo Solari; e Deliquio, per la regia di Domenico Ingenito. A Settembre 2020 fa il suo debutto alla Biennale di Venezia sezione Teatro con il testo Elia Kazan: Confessione Americana per la regia di Pablo Solari. Ha partecipato allo Studio Européen presso La Chartreuse di Villeneuve Lez Avignon e al Drama Lab di Fabulamundi Playwrighting Europe. Lavora inoltre come copywriter e autore per studi di comunicazione e pubblicità.